Viaggiare con il cibo

Una delle esperienze che più anelo quando sono in viaggio è mangiare il cibo tradizionale. E’ un modo per sentirsi meno straniero e più parte del luogo in cui si è, un modo per vivere a 360 gradi l’avventura viaggio e l’immersione nella nuova realtà.

Ma il bello è che a volte si può viaggiare anche stando a casa, magari leggendo un diario di viaggio, guardando un documentario, imparando una lingua, ascoltando la musica tradizionale, organizzando una festa a tema e ovviamente cucinando una pietanza etnica! Io ogni tanto lo faccio e spulcio siti e libri alla ricerca di ricette, sperando di realizzare prima o poi una collezione di quelle scritte direttamente dalla gente del posto.

Qualche sera fa per esempio, indossate vesti giapponesi (fatte in casa alla buona!), abbiamo cucinato sushi e miso per una serata a tema orientale tra amici. Per dolce abbiamo scelto l’India ed optato per un dessert realizzato con un frutto tipicamente indiano: il mango. Ve ne ripropongo la ricetta!

INGREDIENTI: 195 g di farina, un pizzico di sale, 1 cucchiaino di cardamomo in polvere, 1 bustina di lievito per dolci, 350 ml di purea di mango (circa 3-4 manghi maturi), 80 ml di olio vegetale, 130 g di zucchero + zucchero a velo per decorare, 1 cucchiaino di estratto di vaniglia, fettine di mango e menta per decorare.

PREPARAZIONE: mischiate la purea di mango con l’olio, lo zucchero e la vaniglia. A parte setacciate la farina con il sale, il cardamomo e il lievito e gradualmente aggiungete questa mistura a quella con il mango e mescolate delicatamente. Versate il tutto in una tortiera imburrata e cuocete a 180 gradi per 30-40 minuti. Togliete la torta dal forno e quando si raffredda decoratela con zucchero a velo, fettine di mango e foglie di menta.

Al prossimo viaggio via cibo! E voi che piatto etnico preparate?

I colori della Thailandia. Il mercato di Damnoen Saduak

Il sopravvenire della fredda stagione con le sue tinte cupe e dell’ora solare colpevole dell’accorciamento delle giornate  mi ha provocato l’astinenza da colore. Così, scavando nella memoria, ho recuperato una delle immagini più colorate che avessi: Thailandia, Bangkok, mercato galleggiante di Damnoen Saduak. Quello che ricordo di questo posto è la percezione che si ha di camminare in una tavolozza: il rosso del dragon fruit, il giallo delle banane e del frutto stella, il color legno del durian, quello melanzana del mangosteen, il verde acerbo del pomelo, il bianco latte del cocco, l’arancio della papaya, e poi l’arcobaleno di spezie, verdure ed abiti. Tutti colori così intensi, così penetranti, così vivaci. E lo scenario di cui questi colori sono parte integrante è davvero suggestivo: un mercato in cui le bancarelle sono realizzate su canoe in legno cariche di frutta, verdura, spezie e souvenir di ogni tipo, spinte con la pagaia dai commercianti in ngob (il tradizionale cappello thailandese). Per curiosare tra le “bancarelle” ci si può muovere via acqua fittando una barchetta oppure attendere che esse si avvicinino alla riva. Oltre alle “contrattazioni galleggianti” ci si può dedicare a quelle nella parte terrena del mercato da cui si può anche godere della peculiarità di Damnoen Saduak nella sua totalità. Il mercato offre anche la possibilità di fare dei piacevoli spuntini nonchè gustare vere e proprie pietanze calde cucinate sulle barche. Devo essere sincera..nonostante fossi stata particolarmente attratta dalla preparazione di una di queste non ho avuto il coraggio di assaggiarla dopo aver realizzato che la cuoca lavava i piatti nelle acque del mercato!

mercato galleggiante Thailandia

Nelle vicinanze del mercato vivono gli abitanti del villaggio con le loro case in legno costruite sulle rive dei canali. E’ evidente che gli autoctoni vivano in simbiosi con queste acque: le utilizzano per lavarsi, cucinare, irrigare i campi, i bimbi per giocare. Osservare le loro abitazioni fa mettere in discussione quelli che noi cosiddetti “occidentali”consideriamo dimensioni e spazi necessari per poter parlare di “casa”; la divisione in stanze per loro è inesistente e le abitazioni sono davvero piccole ma dotate di tutto ciò che è davvero indispensabile.

Il mercato galleggiante di Damnoen Saduak, che è solo uno dei tanti nella “terra del sorriso”, è sito a circa 100 km da Bangkok ed è aperto dalle 8 alle 11 nei weekend. Quindi siate mattinieri!

Qui alcune foto del mercato https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1601064446823889&id=1593361774260823

Ritorno al futuro

Oggi non è un giorno come gli altri, o almeno non per tutti…oggi è il giorno in cui Doc e Marty arrivano finalmente nel 2015! E allora per tutti i fans di Ritorno al futuro oggi non posso che parlare della mia surreale esperienza ad Hill Valley!

Corre l’agosto 2014 e la città di Londra viene catapultata nel 1955 e l’Olympic park viene trasformato nella vintage cittadina di Hill Valley. E d’un tratto tu puoi camminare per le sue vie, fare quattro chiacchiere dal parrucchiere con le donne sotto il casco, inviare una cartolina di saluti dall’ufficio postale e magari rischiare di ritrovarti con un bel timbro stampato sulla fronte da Biff e la sua banda, fare un giro in un’auto d’epoca o nel pullman della scuola fermandoti a far benzina alla Texaco, prendere un mega frappè sugli alti sgabelli del bar magari accanto a Marty, sbirciare nelle case e ritrovarti a leggere il diario di Lorraine nella sua camera da letto, fermati a disquisire con Doc delle sue invenzioni e dare un’occhiata ai suoi appunti seduto sul suo divano di casa, andare al ballo della scuola e magari ballare con Lorraine sotto gli occhi attenti del timido George, girovagare per la fiera ed accorgerti che tutti intorno a te sono espressione della pervasiva atmosfera anni ’50.

E poi arriva il bello: ti ritrovi seduto nella piazza, proprio lì sotto l’orologio, a guardare proiettato sulla facciata del tribunale il mitico Ritorno al futuro…ma la figata è che in realtà tu sei nel film e ne fai parte perchè Marty, Doc, George, Lorraine e tutti gli altri sono lì ad Hill Valley e rivivono le loro avventure proprio davanti a te! E non c’è da discutere su quale sia il momento più spettacolare: Doc che si cala dall’orologio e la DeLorean che ti sfreccia accanto in direzione…futuro !

Ma basta con le parole, guardate il video https://www.youtube.com/watch?v=_VrveujhWmg di Secret Cinema e non dimenticate questo nome qualora aveste il desiderio di essere catapultati in un film. L’ultimo? Star Wars. Il prossimo? It’s secret!

Hill Valley

Mirabile Mirabilia

Buongiorno gente!

Oggi voglio parlarvi di un progetto realizzato da alcune Camere di Commercio italiane e davvero interessante per i viaggiofili: Mirabilia-European Network of UNESCO Sites. Si tratta, cito testualmente, di “una rete che mette in collegamento luoghi riconosciuti dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, ma meno noti al turismo italiano ed internazionale”. L’obiettivo del progetto, che comprende laboratori e vari eventi, è quello di aumentare la promozione e la riconoscibilità di questi luoghi su larga scala, portando l’attenzione dei numerosi turisti che ogni anno si recano in Italia per visitare le classiche mete verso nuove destinazioni, solo meno conosciute ma non meno interessanti e meritevoli.

Devo essere sincera, da brava campanilista quale sono ho provato un interesse in più per l’iniziativa poiché tra i dodici luoghi riconosciuti dall’UNESCO, spiccano 4 mete pugliesi (Taranto, Lecce, Bari e Brindisi), con tanto di proposte di itinerario turistico.

Ecco qui quello di…Taranto!!

GIORNO 1

Arrivo a Taranto nel pomeriggio e visita della città storica (Duomo di San Cataldo, Chiesa di San Domenico) e degli ipogei. Cena in uno dei numerosi ristoranti tipici con piatti della dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’Unesco.

GIORNO 2

Visita guidata al Museo Archeologico MarTa in cui è esposto il Ritratto di Augusto velato, da non perdere i celebri e bellissimi “Ori di Taranto”; attraversamento del Ponte Girevole; visita guidata gratuita al Castello Aragonese. Nel pomeriggio escursione al caratteristico Quartiere delle Ceramiche di Grottaglie e trasferimento nel centro storico di Martina Franca, visita alla Basilica di San Martino. Cena a base di vini e prodotti tipici dell’enogastronomia della Valle d’Itria.

GIORNO 3

Emozionante escursione a bordo del catamarano della Jonian Doplhin Conservation per avvistamento delfini e altri cetacei nelle acque del Golfo di Taranto; in alternativa attività di pescaturismo a bordo di caratteristiche imbarcazioni per godere delle incantevoli vedute della città dal mare e soddisfare il palato con degustazione di pesce appena pescato; visita all’Oasi paesaggistica Wwf “Palude La Vela” dove nidificano aironi e fenicotteri.

Gli itinerari per le altre mete pugliesi potete trovarli a questi link:

Bari    http://www.mirabilianetwork.eu/it/luoghi-bari.php

Brindisi   http://www.mirabilianetwork.eu/it/luoghi-brindisi.php

Lecce   http://www.mirabilianetwork.eu/it/luoghi-lecce.php

Mi piace questo network per “i giovani talenti italiani”! Forza stranieri e non, venite a scoprire le meraviglie della Puglia!
E intanto buona colazione da Ilary!

Il dog park

Che piacevole scoperta ho fatto oggi passeggiando per le strade del quartiere Poggiofranco di Bari, di quelle che subito ti accendono il sorriso sulle labbra: il dog park!

Si tratta di una piccola area verde, recintata ma con accesso libero h24, destinata ai nostri amici a quattro zampe! E lì una volta sguinzagliati non li ferma più nessuno: possono rincorrersi, mordicchiarsi, odorarsi, rotolarsi, innamorarsi, il tutto in piena libertà mentre quegli “scocciatori” degli umani se ne stanno seduti pazientemente a parlare dei loro adorati figlioletti pelosi! In realtà i parchi sono tre: uno per i cani di taglia piccola, uno per quelli di taglia media e un altro per le tagli forti!

Il dog park è stato realizzato all’interno di un giardino abbandonato sito in via Redi angolo via Matarrese, rivalutato grazie all’intervento di un privato, il proprietario del negozio di animali Walter’s pet store.

Il progetto è apprezzatissimo come è evidente dall’aria di spassosa festa canina che si crea nel parco. Al momento l’intera area però non è illuminata e a tal fine lo stesso privato di cui sopra ha attivato la raccolta fondi “Illuminiamo il parco” per la realizzazione dell’impianto. Qui trovate tutte le indicazioni per partecipare https://www.facebook.com/events/865165783575713/

Magari i cagnolini piccioncini desiderosi di un po’ di intimità non ne saranno felici, ma di certo apprezzeranno l’impegno dei loro padroni nel rendere il loro parco sempre più godibile!

raccolta fondi Walter's dog park

Il Walter’s dog park lo trovate alla pagina facebook https://www.facebook.com/waltersdogpark?fref=ts

Buon divertimento da Ilary!

Bari per mare

Buongiorno!

La levataccia di stamattina m’ha fatto ripensare a quella di domenica scorsa, quando ho partecipato ad una passeggiata in barca organizzata dal Comune di Bari, il quale ha attivato un servizio di “tour guidati via mare” settimanali e molto economici per i residenti e non.
Un’esperienza direi..piacevole.. Piacevole lasciarsi cullare dalle onde del mare, lasciarsi accarezzare dalla brezza marina sotto un cielo azzurro e soleggiato come solo in Puglia può succedere ad ottobre,  esser circondati dalle barchette a vela, godere dello sberluccichio dorato dell’acqua e della visione della costa cittadina.

Piacevole si, ma non per tre ore! Soprattutto se la barca non si avvicina poi così tanto alla costa che resta invece parecchio distante e difficilmente scrutabile e apprezzabile, i racconti della guida turistica durano in tutto solo dieci minuti e lasciano il posto al silenzio per il resto del tour, i posti non sono sufficienti e ti tocca restar in piedi almeno fino a quando, capito l’andazzo, non decidi di stenderti per terra sulla prua a prender il sole (ehm…o a dormire, come molti hanno fatto!).

Devo ammetterlo, questa iniziativa non mi ha stupita. Certo, un giro in barca non si rinnega, ed è pur sempre un’idea valida per trascorrere una domenica mattina…solo mantenete basse le vostre aspettative!

Buona colazione da Ilary!

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Taranto

Buongiorno da Ilary!

Questa mattina volevo scrivere un post sulla mia città, Taranto, per farvela conoscere un po’. Poi mi sono accorta che scrivevo, cancellavo, riscrivevo e ricancellavo senza riuscire davvero a metter giù qualcosa. Ho pensato che fosse colpa delle ore piccole di ieri sera e che avessi bisogno di un po’ di caffè in più, o che fosse colpa del blocco del sabato mattina… Ma pensandoci e ripensandoci ho individuato la vera ragione, la vera colpevole: Taranto!

Si, proprio lei. E’ così contraddittoria, così dicotomica, così “bipolare” che scriverci un post su un blog di viaggi non è semplice per niente!

Mi viene da parlarvi della Taranto storica, della Taranto che fu capitale della Magna Grecia, delle due maestose colonne superstiti del Tempio Dorico, tra i più antichi della Magna Grecia; del Museo Nazionale Archeologico di Taranto (MARTA) che ospita le collezioni greche e romane ed i famosi ori che hanno reso celebre il Museo e l’arte orafa della Taranto magno-greca in tutto il mondo. Poi però mi viene in mente che il MARTA, pur aperto tutti i giorni, è visitabile solo parzialmente per lavori di ristrutturazione/allestimento; o ancora realizzo che gli innumerevoli reperti e siti archeologici, che ci si aspetterebbe di trovare in quella che è definita la capitale della Magna Grecia, non sono poi così valorizzati e godibili.

Mi viene da parlarvi del Castello Aragonese, con la sua suggestiva posizione sul mare, la sua elegante imponenza, la sua storia dettagliatamente descritta dal personale della Marina Militare a cui va il merito di aver restaurato gli interni del castello e di averlo aperto al pubblico organizzando visite guidate gratuite a tutte le ore; della Taranto sotterranea con i suoi magici ipogei recuperati anche grazie all’impegno di cittadini volontari. E poi entro in difficoltà perché vorrei consigliarvi di fare un giro nel borgo antico ma mi accorgo che, per quanto la città vecchia vanti antichi palazzi e chiese da scoprire, ristorantini e locali in cui fermarsi dopo una delle tante visite guidate gratuite, la decadenza urbana è non indifferente e l’atmosfera non è certo quella da serena passeggiata turistica.

Mi viene da parlarvi della Taranto dei due mari, il Piccolo e il Grande, divisi dal ponte Girevole che collega l’isola della città vecchia al borgo nuovo ed è riconosciuto come il più notevole ponte girevole in Italia; mi viene da proporvi il giro in barca per apprezzare la città da un altro punto di vista, o l’escursione di pescaturismo, o l’avvistamento dei delfini dal catamarano della Jonian Dolphin Conservation, o un bel bagno estivo nelle acque cristalline della litoranea. Ma subito si insinua nella mente il tarlo dell’immagine del lettore che dubbioso si domanda: “ma il mare di Taranto non è inquinato?”..E come negare che ciò che più d’ogni altra cosa ha reso Taranto famosa ai nostri giorni è il mostro siderurgico!

E, alla fine, tra una contraddizione e l’altra vi ho parlato un po’ di Taranto, di una città bella e maledetta, amata e odiata, dove l’antica anima magno-greca rivive ancora in quella fetta di cittadini attivamente impegnati a sostenere le potenzialità della città, rivalutarle e valorizzarle.

La conclusione è : fate un giro a Taranto!!

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