Buongiorno da Ilary!
Voglio condividere con voi una mia piccola riflessione mattutina dopo un anno trascorso nella City. Diverse sono le abitudini ed i modi di pensare londinesi che importerei volentieri in Italia, una tra tutte la loro “ossessione” per le review, le valutazioni, le reference!
Inevitabilmente, prima o poi a Londra ti capita di ricevere un questionario di valutazione su qualcuno o qualcosa.
Prendi la metro e c’e’ un assistente della Tube che gentilmente ti chiede di rispondere a qualche domanda sul servizio trasporti e ti ringrazia per il tempo che gli hai concesso. Vai in ospedale e/o dal medico da famiglia e dopo essersi ripetutamente scusati per il tempo di attesa (minimo) ti domandano di occuparlo compilando un questionario di valutazione sulla struttura ed il suo staff. L’ospedale in realtà e’ ancora un passo in avanti: ti invia messaggi sul cellulare del tipo “quanto consiglieresti ad un familiare o amico di ricevere un trattamento presso il nostro reparto?” a cui rispondere gratuitamente con “1. Estremamente; 2. Moderatamente;….”! Frequenti una lezione in universita’ al termine della quale non pensare di andar via senza prima aver recensito l’insegnante. Partecipi ad un corso di recitazione e l’ultimo giorno insieme ai saluti porgi il modulo valutazione che ti han chiesto di compilare. Ovviamente anche nei bar puoi lasciare i tuoi commenti e feedback negli appositi box!
Scommetto che ognuno di voi qui a Londra ha gia’ sperimentato questa loro ossessione per le recensioni…Un’ossessione costruttiva che proprio non mi dispiace!
Ps. sotto trovate il questionario di valutazione di questo articolo…. 😀
In Italia la gente preferisce giudicare, che essere giudicati.
Purtroppo.
Noto su Tripadvisor un eccesso di cattiveria verso i ristoratori, che infastidisce anche se non sono la diretta interessata, perchè le critiche sono sempre gratuite e mai davvero costruttive, sono lasciate più per diffamare che per aiutare il ristoratore ad avvedersi.
Se le recensioni, le valutazioni, fossero estese ad ogni campo, non solo tutti saremmo portati a fare del nostro meglio, ma saremmo anche meno sprezzanti verso il prossimo.
Niente, secondo me per l’Italia non c’è speranza.