Buone pettole e buon inizio Natale!

Buongiorno da Ilary e buon Santa Cecilia a tutti!

Ahhh nostalgia canaglia… è 22 novembre, il giorno di Santa Cecilia che, per i tarantini come me, significa pettole e l’inizio del Natale!!

Il risveglio in questo giorno nell’antica capitale della Magna Grecia ovvero Taranto è addolcito dal suono della banda che percorre le strade della città al chiarore del mattino suonando le famose pastorali e dal profumo delle pettole appena fatte che inonda la casa…ed è Natale 🙂

In questo giorno ovunque tu vada troverai qualcuno che con il sorriso ti offrirà una pettola cosparsa di zucchero: nei bar, nei supermercati, nelle pasticcerie, a lavoro… C’è chi le prepara per poterle con gioia condividere con la famiglia, o allietare con i colleghi la pausa caffè della giornata lavorativa, o per portarle a scuola dove spesso accompagnano una piccola festa con i canti di Natale ! Molti tarantini si svegliano all’alba per impastare le pettole da mangiare calde a colazione. Da qualche parte nella città vecchia c’è ancora qualche donna che alle 5 del mattino allestisce per le strade un grande pentolone di olio bollente dove frigge le pettole per i concittadini. La sera del 22 poi ci si riunisce tutti nelle case per la “pettolata”: amici, giochi di Natale e..pettole!

Nella città di Taranto questa è una giornata davvero suggestiva, speciale e natalizia (a noi tarantini il Natale piace farlo iniziare presto!) ed è una tradizione che resta nel cuore in qualunque parte del mondo tu sia!

Forse ora è il momento di spiegarvi cosa sono queste famose “pettole” ! Si tratta di frittelle di pasta di pane. Possono essere gustate salate, magari aggiungendo all’impasto le olive, i capperi, il tonno, le alici, sebbene la tradizione tarantina le voglia semplici e dolci, pronte per essere letteralmente inzuppate in una ciotolina con lo zucchero!

Questa l’antica leggenda che narra come siano nate le pettole: << Il giorno di Santa Cecilia,  una donna si alzò come di consueto, per preparare l’impasto per il pane. Mentre l’impasto lievitava sentì un suono di ciaramelle, si affacciò e vide i zampognari che arrivavano. Come ipnotizzata da quella melodia scese per strada e si mise a seguire i zampognari per i vicoli della città.

Quando tornò a casa si accorse che l’impasto era lievitato troppo e non poteva più essere usato per il pane, e che nel frattempo anche i suoi figli si erano svegliati e reclamavano la loro colazione.

Senza lasciarsi prendere dalla disperazione, la donna mise a scaldare dell’olio e cominciò a friggere dei pezzettini di pasta che nell’olio diventavano palline gonfie e dorate che piacquero molto ai suoi figli, che con la loro tipica curiosità le chiesero: “Mà, come si chiaman’?”- e lei pensando che somigliavano alla focaccia ( in dialetto detta “pitta”) rispose: “pettel'” (ossia piccole focacce).

Non ancora soddisfatti i figli chiesero: “E ‘cce sont?” – e lei vedendo che erano molto soffici rispose: “l’ cuscin’ du Bambinell” (i guanciali di Gesù Bambino).

Quando finì di friggere tutto l’impasto, scese per strada coi suoi bambini, felici e satolli per offrire le pettole ai zampognari che con la melodia delle loro pastorali avevano reso possibile quel miracolo.>>

Vi riporto anche la ricetta così potrete deliziarvi anche voi:

1 kg farina 00

acqua calda (quanto basta)

lievito di birra

un cucchianio di sale

Unite gli ingredienti ed impastate con le mani fino ad ottenere un impasto morbido al punto tale da poterne raccogliere un po’ con un cucchiaio. Fate lievitare per un paio di ora. Raccogliete un po’ di pasta con un cucchiaio e fatela scivolare nell’olio bollente. Vedrete le palline che avete fatto gonfiarsi ed assumere divertenti forme. Una volta dorate toglietele dal fuoco, ponetele in una ciotola con della carta assorbente e, ovviamente, ancora calde immergetele nello zucchero e mangiatele!!

Bene, stando a Londra, ho rivissuto l’atmosfera della mia città in questo giorno speciale scrivendola…ora mi sento meglio…o quasi….ok, forse è il caso di andare a preparare le pettole!!!

Enjoy!

pettole-tarantine

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